Famiglia
Caffo: Linfanzia si merita il suo movimento
Sotto la lente. La svolta di Telefono Azzurro.
"Dopo 20 anni abbiamo deciso di cambiare, di creare un movimento che coinvolga più volontari e i territori, per incidere più concretamente sulla condizione dell?infanzia nel nostro Paese". Così Ernesto Caffo, presidente di Telefono azzurro, tracciando un primo bilancio della campagna informativa appena conclusa, ?Senza te, Telefono azzurro non c?è?. «È stata un?esperienza molto interessante. Non tanto per il contributo economico, che non conosco e che non sarà particolarmente significativo. Quanto per l?adesione di tanti volontari. Del resto questa iniziativa è nata per dare concretezza a un forte cambiamento di direzione di Telefono azzurro». Nell?idea di Caffo l?obiettivo è coinvolgere la comunità perché si renda conto che il tema dell?infanzia va affrontato da parte di tutti, con una forza sempre maggiore e in modo differente nei diversi territori. «Servono maggiore consapevolezza e più responsabilità nel dare risposte. Non deve esserci delega ad altri. In questi anni abbiamo capito che nonostante le nostre battaglie i risultati ci sono stati ma non come li avremmo voluti. Non è cresciuta la volontà di dare ai bambini risposte concrete e adeguate». Perciò sollecitate una maggior partecipazione? Dice Caffo: «Certamente. Abbiamo chiesto il contributo di 1 euro come testimonianza di essere con noi quotidianamente. Vogliamo costruire attorno ai temi dell?infanzia un movimento, coinvolgendo altre realtà associative, per portare avanti battaglie concrete. Dobbiamo evitare che la cronaca prevalga sulla politica. In quest?ottica va visto il nostro nuovo sito che presto diventerà un portale, <a href="http://www.azzurro.it" target="_blank">www.azzurro.it</a>: un network sociale per coinvolgere i ragazzi, i volontari, la gente che potrà fare segnalazioni e partecipare, i volontari potranno seguire le iniziative. Verrranno aperti dei blog».Una vera svolta per Telefono Azzurro che vuole essere un punto di risposta ai bisogni perché vengano trasformati in reali politiche per l?infanzia, con l?aiuto di tanta gente che che si impegna localmente, con un volontariato e forte attento alle istanze locali. Il messaggio è: ?siamo tutti Telefono azzurro?.Per far questo verrà potenziata la presenza territoriale creando un forte movimento di pressione che permetta di fare, tra l?altro, azioni anche collettive. Alcune battaglie vanno fatte però anche a livello locale, nelle regioni, nei comuni. «L?obiettivo», spiega Caffo, «è cambiare veramente la qualità di questi giovani cittadini, riproponendo con l?impegno di tanti l?attenzione all?infanzia nel nostro Paese. Non ci si deve accontentare di cerimonie o di impegni formali. Tutti gli adulti devono dare il loro contributo. Le associazioni di categoria come gli insegnanti, gli enti locali come i volontari». Sui volontari Telefono Azzurro intende puntare sempre più. «Sì, abbiamo deciso di investire molto sul volontariato e sulla crescita locale perché Telefono azzurro entri tra la gente come strumento di mobilitazione collettiva. Se no rischiamo di non riuscire a creare nel nostro paese una cultura adeguata per l?infanzia. Non volevamo diventare una istituzione. E quando un?associazione arriva a 20 anni il rischio c?è. Abbiamo preferito mettere in discussione certi modelli consapevoli che il volontariato deve giocare un ruolo maggiore nella comunità, acquisire peso nella politica, pretendere che nelle agende l?infanzia abbia un posto centrale. In sintesi, abbiamo scelto di alzare il tiro della nostra azione».
Telefono Azzurro
via Marconi, 1 – 40122 Bologna
tel. 051.225222 – fax 051.271123
CF 92012690373
I programmi
Il 2008 è un anno cruciale per Telefono Azzurro. L?associazione intende elaborare modelli esportabili d?accoglienza (i ?tetti azzurri?), raccordarsi con il mondo della scuola, lavorare sulle nuove tecnologie (la rete ma anche i videogiochi), lanciare iniziative sui minori non accompagnati, e riproporre il tema dell?adolescenza con diverse iniziative pubbliche.
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